Come viene valutata la funzionalità residua del moncone dopo l’amputazione? 

La valutazione della funzionalità residua del moncone dopo un’amputazione rappresenta una fase cruciale nel percorso di recupero e riabilitazione del paziente. Questo processo, fondamentale per determinare la capacità del moncone di adattarsi a una protesi e di sostenere le attività quotidiane, richiede un approccio multidisciplinare e personalizzato. Ogni paziente presenta caratteristiche uniche, rendendo essenziale un’attenta valutazione delle specifiche condizioni fisiche e psicologiche per garantire un recupero ottimale.

Come prima cosa durante la valutazione del moncone si eseguono delle valutazione cliniche molto dettagliate. Queste valutazioni sono necessarie per analizzare la forza muscolare, la mobilità articolare e l’integrità della pelle e dei tessuti molli. Molto importante in questa prima analisi è anche la valutazione del dolore e della sensibilità, infatti la gestione efficace del dolore è cruciale per contribuire al successo dell’uso della protesi e di conseguenza alla riabilitazione. Entrambi, ovvero la protesi e un adeguato percorso di riabilitazione, rappresentano i mezzi idonei per poter tornare a condurre una vita autonoma e indipendente.

La riabilitazione gioca un ruolo fondamentale nel migliorare la funzionalità del moncone. Attraverso programmi di fisioterapia mirati e l’adattamento delle protesi, i pazienti possono recuperare forza e mobilità, facilitando il ritorno a una vita attiva e indipendente. La collaborazione dell’equipe di specialisti, ovvero fisioterapisti, tecnici ortopedici e altri professionisti sanitari è essenziale per sviluppare un piano di trattamento integrato e personalizzato. L’obiettivo finale è massimizzare la funzionalità residua del moncone, migliorando così la qualità della vita dei pazienti amputati.

In questo articolo, esploreremo in dettaglio i vari aspetti coinvolti nella valutazione della funzionalità residua del moncone e l’importanza di un approccio olistico per il recupero post-amputazione.

La valutazione del moncone: come avviene

La valutazione del moncone è un processo complesso e multidisciplinare che coinvolge il medico e l’equipe sanitaria, concentrandosi su diversi parametri cruciali per garantire un’adeguata funzionalità della protesi. In primo luogo, si esamina l’escursione articolare dell’anca e del ginocchio, parametri che variano a seconda del livello di amputazione, ovvero a che punto preciso l’amputazione è avvenuta, spesso può avvenire al livello della caviglia, altre volte sotto al ginocchio e nei casi più complessi al livello dell’anca. L’escursione articolare consente di determinare l‘ampiezza dei movimenti che il paziente può compiere e di progettare una protesi che risponda alle sue specifiche esigenze.

Un altro aspetto importante e che si considera durante la valutazione della funzionalità residua del moncone è la forza e il trofismo muscolare del moncone. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è necessario che il moncone sia particolarmente forte, ma è essenziale che sia trofico. Questo significa che il moncone deve avere una massa muscolare sufficiente per garantire una buona tenuta e controllo all’interno dell’invaso della protesi. Un moncone trofico, infatti, permette al paziente di utilizzare efficacemente la leva della protesi per il movimento.

L’escursione articolare e il trofismo muscolare rappresentano dunque i due elementi fondamentali per valutare la funzionalità residua del moncone. Questi parametri determinano non solo la capacità del paziente di utilizzare la protesi, ma anche il suo comfort e la qualità della vita post-amputazione. Un’accurata valutazione iniziale diventa quindi importantissima in quanto consente di personalizzare la protesi in modo da massimizzare l’indipendenza e il benessere del paziente.

Cosa sono l’escursione articolare e il trofismo muscolare?

Young woman student with prosthetic leg walking upstairs in city. Disabled woman with prosthetic leg using stairs. Woman with leg prosthesis equipment.

Nel precedente paragrafo si è parlato di escursione articolare e trofismo muscolare, ma cosa sono questi due parametri che vengono presi in considerazione? L‘escursione articolare si riferisce al movimento massimo che ogni singola articolazione può compiere. Ad esempio, il ginocchio può flettersi ed estendersi, partendo da 0 gradi fino a raggiungere i 90/95 gradi. L’anca, invece, ha la capacità di muoversi su tutti i piani, permettendo di allargare e stringere gli arti inferiori, di flettere e estendere l’anca all’indietro e di compiere molti altri movimenti complessi. Questi movimenti sono fondamentali per eseguire azioni quotidiane come sedersi correttamente, camminare e svolgere altre attività fisiche.

Il trofismo muscolare, d’altra parte, riguarda la quantità e la massa del muscolo, nonché la sua consistenza. È cruciale avere muscoli ben sviluppati, poiché un buon trofismo muscolare garantisce stabilità e funzionalità. Nel caso dei pazienti amputati, la riduzione della massa muscolare (ipotrofia) è comune e può compromettere l’efficacia della protesi. Infatti, se il muscolo diventa troppo molle e instabile, si altera il rapporto tra il moncone e la protesi.

Il moncone rappresenta il punto di giunzione e la leva di comando della protesi. Se non è sufficientemente consistente, non aderisce correttamente all’invaso (la parte della protesi che contiene il moncone), provoca movimenti all’interno dell’invaso stesso. La non adeguata aderenza del moncone all’invaso, nonostante le tecnologie avanzate progettate per creare un’aderenza totale, può causare lesioni cutanee, dolore, portando nella maggior parte dei casi all’abbandono della protesi da parte dell’amputato. Avere un moncone ben trofico e stabile è quindi essenziale per garantire un utilizzo efficace e confortevole della protesi.

Perché è importante valutare la funzionalità residue del moncone?

Valutare la funzionalità residua del moncone è cruciale per diversi motivi clinici e riabilitativi. 

Infatti, sviluppare un’accurata valutazione delle condizioni del moncone, più precisamente della sua funzionalità, permette di determinare la capacità del paziente di utilizzare protesi in modo efficace e confortevole, migliorando la qualità della vita e favorendo l’autonomia.

Inoltre, una valutazione accurata aiuta a identificare eventuali complicazioni come infezioni, ulcere o instabilità che potrebbero compromettere l’uso del moncone. La conoscenza della funzionalità residua guida la scelta del tipo di protesi più appropriato e delle strategie riabilitative personalizzate, ottimizzando così il processo di adattamento e riducendo il rischio di ulteriori disabilità.

Una valutazione dettagliata e tempestiva della funzionalità residua del moncone è fondamentale per pianificare un percorso riabilitativo efficace.

Indice

Fatti contattare dai nostri esperti

Lasciaci i tuoi riferimenti: ti ricontattiamo entro breve per fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno.

Contattaci ora

Vuoi riappropriarti della tua autonomia e indipendenza dopo aver subito un amputazione di arto inferiore? Affidati all’esperienza trentennale del Dott. Traballesi e ai professionisti di Rehabile.

contattaci ora
X

Contattaci

Compila i campi per essere ricontattato